Buonasera | News

2022-07-23 02:25:35 By : Ms. Shirley Zhou

Home | Acque sotterranee: invisibili ma preziose

Sopralluogo venerdì mattina dell’assessore Mattia Giorno nello stadio “Erasmo Iacovone” per controllare la semina stagionale del campo di calcio in vista della nuova stagione sportiva. Come da indicazioni della Lega Pro, e in accordo con la società sportiva Taranto F.C., il Comune di Taranto ha provveduto alla manutenzione del manto erboso con nuova semina, controllo […]

Caro Direttore, Tonio Biella ha giustamente “preso cappello” per una inamissibile procedura della nostra organizzazione sanitaria. Ricordo il fatto a beneficio  dei lettori: la richiesta di una visita cardiologica da parte del medico curante per la anziana paziente, suocera del nostro comune amico, che aveva presentato “dei mancamenti” ritenuti, peraltro, di scarsa importanza dallo stesso […]

di Ester Cecere* TARANTO –  Come abbiamo già detto nello scorso articolo, l’8 luglio si è celebrata la Giornata Mondiale del Mar Mediterraneo, per sensibilizzare sui problemi che affliggono il “mare nostrum”.  Nello scorso articolo abbiamo parlato del riscaldamento delle acque e della pesca eccessiva. Ora ci occuperemo dell’inquinamento da plastica e delle specie aliene. […]

Pubblicata la gara per l’affidamento dei lavori di riqualificazione e valorizzazione del waterfront di Mar Piccolo, in Città Vecchia. Il valore stimato dell’intervento supera 1,7 milioni di euro e prevede la complessiva riprogettazione della fascia dei giardini che corre tra la banchina e via Garibaldi, con un aumento della quota di verde pubblico. «La Città […]

Il 22 marzo di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua. Si tratta di un’Osservanza annuale delle Nazioni Unite, che ha avuto inizio nel 1992, per celebrare l’importanza dell’acqua e aumen-tare la consapevolezza che 2,2 miliardi di persone attualmente vivono senza accesso all’acqua potabile. Uno degli obiettivi principali della Giornata Mondiale dell’Acqua è promuovere il raggiungimento, tramite l’Agenda 2030, dell’obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG, Sustainable Development Goal) n. 6: garantire acqua e strutture igienico-sanitarie per tutti entro il 2030. Il tema della Giornata dell’Acqua 2022 riguarda le “Acque Sotterranee” con lo slogan “rendere visibile l’invisibile”.

Il 97,5% delle risorse idriche mondiali è costituito da acqua marina, solo il 2,5% da acqua dolce, dei quali i tre quarti sono intrappolati nei ghiacciai e nelle calotte polari e un quarto è nascosta sottoterra. Pertanto, le acque sotterranee, pur non essendo visibili, avranno un ruolo fondamentale nell’adattamento ai cambiamenti climatici e debbono essere gestite in modo sostenibile. Le risorse idriche di superficie (laghi e fiumi), infatti, sono sempre meno affidabili: negli ultimi 100 anni ne abbiamo aumentato il consumo di 6 volte; a causa del cambiamento climatico possono dimi-nuire e sono sempre più inquinate (1’80% delle acque reflue è rilasciato nell’ambiente senza essere trat-tato). Michela Miletto, direttrice del World Water Assessment Programme dell’Unesco con sede a Pe-rugia, chiarisce che «l’acqua sotterranea è meno soggetta a inquinamento ed evaporazione e può essere una risorsa per regioni come l’Africa, che ne estrae solo il 5% del totale».

Inoltre, la maggior parte delle falde si ricarica attraverso l’infiltrazione della pioggia, ma ce ne sono al-tre che si rinnovano lentamente e possono essere considerate “fossili”. Sono situate anche nel sotto-suolo di zone desertiche, come nel Nord Africa, in Libia, Egitto, Algeria, Niger, Chad e Sudan occi-dentale, dove, secondo gli esperti, ci sarebbe un bacino idrico di 75 metri di spessore, una riserva che non viene ricaricata quotidianamente attraverso le piogge, ma che è stata riempita per l’ultima volta cir-ca 5.000 anni fa, quando il clima africano era più umido. Eppure, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, 312 milioni di africani e il 42% delle struttu-re sanitarie africane non hanno accesso all’acqua potabile. A sud del Sahara il diritto all’acqua viene negato a 4 persone su 10 provocando la diffusione di diarrea, colera, tifo, che diventano letali se non sono curate in tempo. Ogni minuto un neonato muore per infezioni contratte a causa delle cattive condizioni igieniche. Inoltre, solo il 5% delle terre coltivabili è irrigato correttamente. Fiumi e laghi sono soggetti a piene e siccità stagionali che rendono difficile utilizzarne l’acqua con continuità e regolarità. Pertanto, sfruttare queste risorse risolverebbe tantissimi problemi. Tuttavia, per usare l’acqua che abbiamo definito “fossile”, è indispensabile promuovere studi che ac-certino la natura del suolo, le caratteristiche strutturali e i ritmi di rinnovo delle falde per non prosciu-gare definitivamente i bacini.

É fattibile; anche nelle falde meno ricche, collocate in zone semiaride e con pochissima pioggia, l’acqua rimane nel terreno da 20 a 70 anni, dicono gli esperti. Basta studiare una gestione intelligente, per non depauperare una fonte di ricchezza così importante. Per tenere accesi i riflettori su questo “vitale” argomento, inoltre, ogni tre anni, il World Water Council (worldwatercouncil.org) organizza il World Water Forum (worldwaterforum.org), che quest’anno si terrà dal 21 al 26 marzo a Dakar, in Senegal. Il prossimo sarà probabilmente in Italia. Ma cosa sono le “acque sotterranee” o “di falda”? Anche se non è a tutti noto, l’acqua di falda è quella che arriva ai rubinetti di casa nostra. La falda è come un immenso fiume sotterraneo che scorre sotto i nostri piedi a profondità che variano moltissimo ma che può arrivare anche a 2-3 metri dall’asfalto o addirittura sopra, sgorgando in fonta-nili e sorgenti. La maggior parte delle città italiane attinge proprio da questa grande (ma NON inesau-ribile!) risorsa idrica per dare da bere e non solo, ai suoi abitanti. Attraverso pozzi dotati di grosse pompe si distribuisce l’acqua negli acquedotti raggiungendo case e industrie.

Ma come si formano questi “fiumi sotterranei”? Le acque che giungono sulla superficie terrestre con le precipitazioni atmosferiche possono infiltrarsi nel sottosuolo e costituire le acque sotterranee. La velocità di percolazione e la quantità di acqua che si può accumulare nel sottosuolo dipendono dal grado di permeabilità delle rocce che lo formano, cioè dalla loro capacità di lasciarsi attraversare dalle acque, che a sua volta dipende dalla porosità delle rocce. Rocce incoerenti, cioè non compatte, come le ghiaie e le sabbie, e rocce fessurate, quali calcari, sono tra le più permeabili. Le rocce compatte non fessurate (per esempio, le rocce ignee, cioè di origine vulcanica) sono invece impermeabili. A differenza delle acque superficiali, presenti in corpi idrici ben identificabili come fiumi, torrenti e la-ghi, le acque sotterranee sono contenute nel sottosuolo in corpi idrici “nascosti”, le cui caratteristiche e dimensioni, non note, possono essere determinate tramite apposite indagini (es. perforazione di pozzi). Come in un fiume, anche le acque sotterranee scorrono da monte verso valle, benché a velocità molto minori (dell’ordine al massimo di 1-2 metri al giorno) poiché il moto dell’acqua avviene in questo caso all’interno del sottosuolo stesso, in pori o fessure di dimensioni microscopiche.

Tuttavia, solo in pre-senza di rocce carbonatiche o carsiche, vale a dire particolarmente soggette a erosione, possono crearsi nel sottosuolo grotte o cavità di dimensioni macroscopiche tali da consentire la formazione di veri e propri laghi o fiumi sotterranei, paragonabili a quelli osservabili in superficie. E torniamo in Italia. Sono più di tre mesi che nella pianura padana non si verificano piogge significati-ve con conseguente grave siccità del fiume Po. Secondo quanto rilevato dall’Autorità Distrettuale del Fiume Po-Ministero della Transizione Ecologica, gli affluenti Trebbia, Secchia e Reno sono ai minimi storici dal 1972 mentre Dora Baltea, Adda e Ticino registrano un -75% nelle portate. In questo inverno, 2021-22, uno dei più caldi e secchi di sempre, con un deficit medio di precipitazioni di -65%, non si è ripristinata la risorsa idrica, né si è mitigata la permanente aridità dei suoli. Non po-tendo accedere ai corpi idrici superficiali, si attinge alle acque di falda, il cui livello dipende anch’esso dalle acque meteoriche. Ma c’è qualche evento, naturale e non, che minaccia le acque sotterranee? Ahimé si, c’è. E’ il cuneo salino. Si definisce intrusione marina o cuneo salino il movimento di acqua marina che si infiltra nell’entroterra lateralmente dalla costa attraverso il sottosuolo.

Le acque sotterranee dolci, essendo me-no dense dell’acqua del mare (1 g/cm³ contro i 1,025 g/cm³), tendono a “galleggiarci” sopra. L’emun-gimento esagerato di acqua dolce dal fiume e dai pozzi può rompere l’equilibrio esistente fra l’alimenta-zione naturale (piogge) e il prelievo dell’uomo, causando un forte abbassamento della pressione dell’acqua dolce del fiume in uscita dalla costa verso il mare, cosicché questa non è più in grado di contrastare l’avanzamento dell’acqua salata. In poche parole, l’acqua dolce nei fiumi scarseggia, noi ne preleviamo sempre di più e questo prelievo esagerato favorisce nel sottosuolo l’ingresso di acqua sala-ta dal mare. E’ il gatto che si morde la coda! Le attività antropiche, come la costruzione di canali, le modificazioni della linea di costa, l’urbanizzazione e la “cementificazione” del terreno, che riducono l’infiltrazione dell’acqua nel sotto-suolo e quindi la ricarica naturale dei bacini facilitano il fenomeno dell’intrusione marina. Non meno importante nel favorire la risalita del cuneo salino è l’innalzamento del livello medio del mare provoca-to dal riscaldamento globale. Secondo l’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po (ADBPo), l’avanzamento del cuneo salino, che ha attualmente superato i 10 km di intrusione dalla costa, ha un valore tipico del periodo estivo. Se-condo i modelli previsionali, questa stabilità climatica sembra destinata a perdurare ancora, con piogge inferiori alle medie e temperature piuttosto elevate anche nel prossimo periodo: ciò significa che difficilmente si potranno colmare i fabbisogni della prima parte dell’estate.

Tirando le somme: l’acqua marina, che si incunea sotto quella dolce ne modifica la natura, ne modifica il percorso di diffusione nei terreni costieri destinati alla coltivazione agricola, penetra nelle falde frea-tiche, inquinando i pozzi, causando così danni ingenti e pressoché irrimediabili. Verrebbe da chiedersi: ma allora perché non ragionare su come desalinizzare l’acqua marina piuttosto che concentrarsi sul 2.5% di acqua dolce? Lo scorso gennaio, a Portoferraio (Isola d’Elba), in un incontro pubblico molto partecipato, sono state esposte le ragioni del no all’impianto di un dissalatore progettato per l’isola al Lido di Mola. Oltre tre ore di interventi di esperti, tecnici ed amministratori dai quali è emerso con chiarezza che quella dell’impianto di dissalazione è una scelta sbagliata sia in termini di sostenibilità ambientale sia energetica e che per far fronte all’approvvigionamento idrico dell’isola ci sono altri sistemi alla lunga anche più economici, compresa la realizzazione della nuova condotta sottomarina e il ricorso a strutture di accumulo. Andrebbero altresì eliminate le perdite che uno studio del Cnr quantifica addirittura nella misura del 47% della risorsa idrica. Anche Michela Miletto spiega che «l’acqua dolce naturale ha carat-teristiche difficilmente riproducibili. Inoltre, la desalinizzazione è costosa, perché richiede infrastrutture e alti consumi energetici». Torna quindi l’idea di estrarre l’acqua dall’aria per portarla nei luoghi più aridi del pianeta. Si chiama Aquaseek la tecnologia innovativa recentemente messa a punto da un team di ricercatori italiani del Po-litecnico di Torino e statunitensi dell’Università di Princetown basata su due brevetti che permettono di catturare il vapore acqueo e trasformarlo in acqua. L’acqua prodotta da Aquaseek esce già distillata e pura e può anche essere mineralizzata e resa potabile. Entro l’anno Aquaseek arriverà in commercio. Intanto, occhio al rubinetto!

Ester Cecere Primo ricercatore Cnr-Talassografico Taranto

Sopralluogo venerdì mattina dell’assessore Mattia Giorno nello stadio “Erasmo Iacovone” per controllare la semina stagionale del campo di calcio in vista della nuova stagione sportiva. Come da indicazioni della Lega Pro, e in accordo con la società sportiva Taranto F.C., il Comune di Taranto ha provveduto alla manutenzione del manto erboso con nuova semina, controllo […]

Caro Direttore, Tonio Biella ha giustamente “preso cappello” per una inamissibile procedura della nostra organizzazione sanitaria. Ricordo il fatto a beneficio  dei lettori: la richiesta di una visita cardiologica da parte del medico curante per la anziana paziente, suocera del nostro comune amico, che aveva presentato “dei mancamenti” ritenuti, peraltro, di scarsa importanza dallo stesso […]

di Ester Cecere* TARANTO –  Come abbiamo già detto nello scorso articolo, l’8 luglio si è celebrata la Giornata Mondiale del Mar Mediterraneo, per sensibilizzare sui problemi che affliggono il “mare nostrum”.  Nello scorso articolo abbiamo parlato del riscaldamento delle acque e della pesca eccessiva. Ora ci occuperemo dell’inquinamento da plastica e delle specie aliene. […]

Pubblicata la gara per l’affidamento dei lavori di riqualificazione e valorizzazione del waterfront di Mar Piccolo, in Città Vecchia. Il valore stimato dell’intervento supera 1,7 milioni di euro e prevede la complessiva riprogettazione della fascia dei giardini che corre tra la banchina e via Garibaldi, con un aumento della quota di verde pubblico. «La Città […]